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Nuova strategia per il Mare Adriatico e il Mar Ionio. La politica marittima della Commissione

Porto Cesareo

Roberta Di Giuli • La Commissione europea ha adottato una strategia marittima per il Mare Adriatico e il Mar Ionio intesa a stimolare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nella regione


Mare Adriatico e Mar Ionio, dopo Mar Baltico e Oceano Atlantico. Si sposta all’interno di questi due bacini l’interesse della Commissione europea che propone una nuova strategia di «crescita» sostenibile capace di coinvolgere attivamente le regioni geograficamente interessate. Il tutto nell’ambito dell’iniziativa «Crescita blu» e della dichiarazione di Limassol sull’agenda marina e marittima per la crescita e l’occupazione, recentemente adottata dai ministri dell’Unione Europea.

Il mare deve considerarsi uno spazio centrale di innovazione, e rappresentare opportunità economiche e benessere per tutti i Paesi che lo circondano. Da questa impostazione sono stati individuati quattro ambiti di intervento, utili per una politica a lungo termine che produca effetti significativi:

 

Maria Damanaki? un’economia blu rafforzata;

? un ambiente marino più sano;

? uno spazio marittimo più sicuro;

? un’attività di pesca responsabile.

 

A spiegare ed incoraggiare in direzione di questa politica per il mare è stata la commissaria per gli «affari marittimi e la pesca» Maria Damanaki che ha dichiarato: “Data la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali, la circolazione di persone, merci e servizi nel Mare Adriatico e nel Mar Ionio è destinata ad aumentare. Preservare gli habitat marini e garantire lo sviluppo sostenibile della regione sarà difficile, ed è una sfida per la quale occorre essere preparati. Auspico il contributo di tutte le parti interessate su questo punto e mi auguro di poter elaborare insieme un piano dettagliato di azioni future“.

In realtà non si parte dal nulla. Diverse organizzazioni hanno già portato avanti obiettivi di crescita per queste aree. Quello che adesso però la Commissione chiede è di rafforzare la cooperazione. Non in contrapposizione ma facendo uso delle risorse, della legislazione e delle strutture già esistenti per promuovere partenariati transfrontalieri e mobilitare operatori locali, regionali e nazionali verso obiettivi comuni. Si tratta della prima iniziativa di questo genere nel bacino mediterraneo: la strategia contribuirà a sviluppare l’economia blu del bacino marittimo coordinando azioni di finanziamento e meccanismi di attuazione efficaci.

Porto CesareoIl passo avanti che la Commissione vuole fare può essere sintetizzato in alcuni ambiti prioritari:

? stimolare la creazione di poli marittimi e reti di ricerca nonché la formulazione di una strategia di ricerca volta a dare impulso all’innovazione;

? accrescere la mobilità e le competenze della manodopera, con una maggiore trasparenza delle qualifiche;

? ottimizzare i collegamenti tramite lo sviluppo in tutta la regione di una rete di trasporti marittimi integrata, basata sulla domanda e a basse emissioni di carbonio, prestando particolare attenzione alla connettività insulare;

? favorire lo sviluppo sostenibile del turismo costiero e marittimo promuovendo l’innovazione unita a strategie di commercializzazione e prodotti comuni;

? creare nuovi posti di lavoro e nuove opportunità commerciali nel settore dell’acquacoltura grazie alla ricerca e all’innovazione;

? ridurre i rifiuti marini e migliorare la gestione dei rifiuti nelle zone costiere;

? modernizzare le attività di pesca grazie a un maggior rispetto delle norme, a una migliore conservazione, a un migliore trasferimento delle informazioni e a una migliore cooperazione in materia di esecuzione e di controllo.

Un panorama complesso

CroaziaL’anno 2013 rappresenterà la data di inizio per l’attuazione della strategia tramite un Piano d’azione messo a punto congiuntamente con le parti interessate della regione. Intanto la Commissione quest’anno, in una serie di seminari tenutisi in Grecia, Italia e Slovenia, ha voluto ascoltare le parti interessate per individuare le priorità e le politiche di intervento più opportune. Fase che non si può dire ancora conclusa visto che la Commissione invita tutti gli interessati – a livello nazionale, regionale e locale – a proporre azioni concrete.

Questo nuovo atto, che rientra nel quadro globale della politica marittima integrata dell’Unione e che già include strategie marittime per il Mar Baltico e l’Oceano Atlantico, potrebbe costituire il punto di partenza di una più ampia strategia macroregionale che i Paesi del Mare Adriatico e del Mar Ionio sono disposti a sviluppare. Del resto, agire per il Mare Adriatico e il Mar Ionio vuol dire fare i conti con una realtà culturalmente, geograficamente ed economicamente molto variegata e che presenta a volte nuovi scenari. Le tradizionali interazioni economiche e sociali tra Paesi e regioni, ad esempio, vengono ora ulteriormente rafforzate dal processo di adesione all’UE dei Paesi dei Balcani occidentali. Tra i punti critici, i collegamenti marittimi esistenti che attualmente non soddisfano le esigenze di mobilità dei cittadini, delle imprese e dei turisti. Inoltre, gli ecosistemi marini e costieri devono far fronte a una serie di sfide ambientali, al progressivo aumento dell’urbanizzazione e del traffico ed agli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che rappresentano per le aree costiere minacce sempre più gravi.

 

Roberta Di Giuli

 

 

Contesto

Il Mare Adriatico e il contiguo Mare Ionio costituiscono un’area marina e marittima importante in Europa, benché piuttosto eterogenea in termini economici, ambientali e culturali.

 

? Per ulteriori informazioni

http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/policy/sea_basins/adriatic_ionian/index_en.htm

http://ec.europa.eu/information_society/newsroom/cf/mare/itemdetail.cfm?item_id=9036