Home Ambiente Il tornado Gr...

Il tornado Greta arriva a Roma

19 aprile 2019: protagonista del «Friday for Future» Greta Thunberg, che arriva dalla Svezia per unirsi alla lotta ai cambiamenti climatici

Il tornado Greta è arrivato anche a Roma, declamando, col suo sguardo fiero, la lotta contro i cambiamenti climatici. Ha cominciato con manifestazioni locali, lo Skolstrejk för klimatet (Sciopero scolastico per il clima) ed è diventato un movimento studentesco internazionale, il «Friday for Future», riunendo milioni di giovani sul problema dei cambiamenti climatici, sollecitando un cambiamento di marcia per fronteggiare i danni causati dalle generazioni passate e presenti al pianeta Terra. Il palcoscenico è stato lo spazio dei giovani, che si sono susseguiti con voci diverse, con narrazioni, con musica e canzoni, letture e rimproveri contro chi non ha fatto niente, o meglio contro chi ha fatto male. In piazza del Popolo più di ventimila persone ad acclamarla. Ha tardato ad arrivare Greta, sul palco. È certamente un fatto epocale che i giovani prendano coscienza del pericolo dei cambiamenti climatici, e che si mobilitino per conservare il nostro Pianeta. Però l’entusiasmo da solo non basta e rischia di scivolare in slogan senza fondamenta. L’entusiasmo, affinché possa smuovere e guidare le masse, deve essere accompagnato dalla conoscenza, dallo studio e dall’approfondimento: non è corretto dire che l’accordo di Parigi è la soluzione ai problemi, o il punto da cui ripartire, e chi è avvezzo all’argomento e alle COP (la Conferenza della Parti delle Nazioni Unite) lo sa bene. Sono migliaia i documenti che raccontano i processi sull’argomento, e che indicano e spiegano punto per punto, scientificamente, i passaggi fatti e quelli mancanti e le conseguenti fasi trasformative. Non è corretto dire che tra undici anni finisce tutto. E che succede quindi, si pigia l’interruttore e arriva il buio? Forse i giovani dovrebbero sedersi e ascoltare chi quei processi li ha vissuti, prenderne il meglio e utilizzarlo per farne meglio.

E mentre 128 biciclette elettriche producevano energia pulita, alimentando le luci, l’audio e la produzione di video, l’intervento di Alice, di nove anni, ci ha intrattenuti con tenerezza, reclamando, con un foglio tremolante in mano, un mondo migliore. Greta si è fatta attendere in questa prima calda giornata di aprile. Tutti accalcati e accaldati, sotto il palcoscenico in ferro. E poi, finalmente, è arrivata. Greta con le trecce bionde. Greta, dal vivo, molto più gracile e piccola di quanto non appaia in televisione. “Ciao Roma” ha esordito sorridendo a metà, “non so quanti siete, ma siete tanti”. E ha continuato: “Il nostro futuro è stato rubato perché poche persone potessero fare tanti soldi. Ci hanno mentito, ci hanno dato false speranze. Si, alcuni di noi possono avere quello che vogliono, comprare più di quello di cui hanno bisogno. Ma la sola cosa di cui abbiamo bisogno è il futuro. L’umanità è a un incrocio, e deve decidere quale strada prendere. Noi siamo qui perché abbiamo deciso quale strada prendere e vogliamo che gli altri seguano il nostro esempio”. Greta è parsa timida, quasi una dote inaspettata, in un contesto che sembra farla diventare un fenomeno mediatico. Che poi sia realmente timidezza o la sindrome di Asperger, di cui, si sa, è affetta e che comporta una difficoltà nelle interazioni sociali, non è facile dirlo.

Il pubblico ha acclamato Greta come una rockstar. Ed appare pericoloso per la vita futura di Greta, così come lo è affidare un argomento così importante e delicato nelle sole mani di una ragazzina, in un mondo abitato da squali e abituato a facili strumentalizzazioni. Avrà questa ragazzina svedese, che si affaccia alla vita, l’identità per reggere tutto questo tornado?

Scendendo dal palcoscenico, spegnendosi le luci, ce la farà a lottare contro i dinosauri che popolano, bloccano e sporcano questo mondo? Greta e i giovani, contro i poteri forti della politica? Greta e i giovani, contro le multinazionali? Greta e i giovani, contro il mondo finanziario? Greta e i giovani, contro la criminalità?

Qualcuno dei giovani l’ha pronunciata la parola magica: bisogna cambiare il pensiero. Ma per farlo bisogna avere a disposizione gli strumenti giusti. Strumenti educativi, economici, e umani. Affidarsi alle persone giuste. Non è un gioco. E non basta uno show. Né gli slogan. La strada è lunga. E bisogna avere l’umiltà di ascoltare e imparare. E poi di agire. Certo il panico di cui parla Greta è necessario. Ma deve essere un panico calmo, con gli strumenti appropriati. Per un futuro in cui ognuno di noi sia consapevole e possa contribuire a un pezzo di mondo diverso. All’angolo, c’era lo stand degli abbracci, perché, ci ha spiegato un ragazzo, c’è bisogno che ci si abbracci. “I politici non hanno fatto nulla e continuano a non fare nulla. Questo è il problema. Negli ultimi sei mesi i ragazzi nelle scuole stanno manifestando per il clima, ma niente è cambiato, le emissioni aumentano. Dobbiamo continuare a lottare, e non è una questione di settimane, di mesi, ma di anni. Lo facciamo per svegliare gli adulti, perche rivogliamo i nostri  sogni. Noi non abbiamo creato questa crisi, questa crisi è stata creata, e siamo stanchi delle menzogne. Noi faremo la differenza. Non stiamo perdendo giorni di scuola,  stiamo cambiando il mondo. Continueremo a lottare”.

“Vi amo tutti” ha concluso pronunciando le parole in italiano. E Roma, caput mundi, che ha visto passare sotto i suoi ponti secoli di storia, guerre, sangue, imperatori, cesari e papi, tra le acque del Tevere, attraversando i suoi eterni monumenti, Roma, come una lupa, ha salutato e accolto anche questa ragazzina testarda e tenace.

Speriamo non sia una tornado di passaggio. Speriamo sappia spargere i semi con frutti che abbiano radici profonde e tronchi resistenti. Sul nostro pianeta Terra.

“Rivogliamo i nostri sogni” tuona Greta. Rivogliamo il nostro Pianeta, aggiungerei, che è ora che lo amiamo tutti.

[ Stefania Romano ]